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31 mar 2010

Caro amico Nicola....





ROMA
È morto questa notte intorno alla mezzanotte Nicola Arigliano. Il cantante, 87 anni, era originario di Squinzano, sempre in provincia di Lecce, dove era nato il 6 dicembre 1923. Tra i maggiori successi di una lunga carriera divisa tra il jazz e le apparizioni in tv, "Un giorno ti dirò", "Amorevole", "I sing ammore", "My wonderful bambina", "I love you forestiera", "Arrivederci". Era anche diventato un volto voto per lo spot del digestivo Antonetto.

Nel 1958 partecipò a "Canzonissima" e, successivamente, si fece notare in un programma televisivo dal titolo "Sentimentale", condotto da Lelio Luttazzi, al quale partecipava come ospite fisso, insieme a Mina. L’omonima sigla diventò un disco di successo, inciso da entrambi i cantanti in due versioni differenti.

«Per noi ragazzi del jazz degli anni Cinquanta era un idolo non solo perchè cantava lo swing ma anche perchè lo faceva con molta ironia: era il re dello swing e dell’ironia», ricorda Renzo Arbore. Da una parte rimangono le sue canzoni come "I sing Ammore", "20 km al giorno 10 all’andata e dieci al ritorno", ma anche la sua interpretazione di canzoni americane come Sixteen tons, con la voce bassa. Quelli del jazz hanno sempre ritenuto Arigliano uno di loro ed è stato spesso ospite ad Umbria Jazz con una sua formazione». «In pieno successo aveva abbandonato Milano per vivere in collina con animali e prodotti della terra, aveva fatto una scelta bucolica».

L’ultima sua apparizione pubblica era stata a Sanremo, nel 2005, dove aveva presentato il brano "Colpevole", che vinse il premio della critica. Sul palco del teatro Ariston ricevette pure da Pippo Baudo un diploma con un disco d'Oro per il suo album "My name is Pasquale". La scorsa estate doveva iniziare un tour con la sua band ma i medici glielo avevano sconsigliato. Teneva piccoli concerti, quasi in forma privata, nel Salento, dove sindaci di comuni locali lo avevano insignito di diversi premi alla carriera. L’ultima intervista, sempre la scorsa estate: una troupe della Rai era andato a trovarlo a Calimera.

I funerali si terranno domani alle ore 16 presso la Chiesa SS. Maria Annunziata di Squinzano. La camera ardente è stata aperta a Calimera, sempre in provincia di Lecce, nell’istituto "Gino Cucurachi", un centro per anziani dove Arigliano viveva. Ieri pomeriggio ha avuto una crisi respiratoria e poi prima della mezzanotte è morto per un infarto.


Un saluto di cuore ad un cittadino onorario di Magliano Sabina, grandissimo cantante jazz.

27 mar 2010

C'è del marcio a Magliano?

Con piacere condivido e pubblico la Mail inviatami da Edoardo e con rammarico prendo atto dell'accaduto


C'è del marcio a Magliano?
Di sicuro delle uova, lanciate contro la saracinesca del negozio di gastronomia rumena appena aperto in viale XIII giugno. E la sensazione è di schifo. Ma non per il cattivo odore che promanava ieri - stando al racconto della brava Raffaella Di Claudio su Il Messaggero - dalle serrande del locale aperto lo scorso 19 marzo. Bensì il ribrezzo viene verso quegli imbecilli (sì, imbecilli) che hanno dimostrato di essere fuori dalla storia. Già, perché Magliano Sabina, nel suo essere crocevia di culture e di passaggi da sempre, mai ha avuto un approccio intollerante verso gli "altri". Se poi si aggiunge che questi "altri" sono esattamente come noi, i "nuovi cittadini" (la popolazione è arrivata a 3.920 residenti e non certo per gli autoctoni), l'atto rasenta il demenziale.E' interessante sottolineare, poi, che la manifestazione di disprezzo ed ostilità passi proprio per il cibo. Una recente inchiesta a firma di Maurizio Mola, pubblicata da Incontri nella sua versione cartacea, ha dimostrato come le tavole dei maglianesi difettino di una cucina propriamente "tradizionale": il prodotto tipico è dato dalla somma di diverse provenienze gastronomiche, da quella romana per arrivare a quella umbra. Una pluralità che è ricchezza. D'altronde se si fa il raffronto con solo 20 o 30 anni fa - quando "esotici" erano uno wurstel, il ketchup o il kiwi - si consumano cibi che neanche avremmo mai immaginato. Lardo di Colonnata?Cous-cous? Lo speck? Mi sembrava esotico da ragazzo lo zampone di Modena, figurarsi il pane di Altamura o addirittura il kebab. Insomma, se fosse un atto per dimostrare un attaccamento alle tradizioni alimentari - che certo voglio sperare non siano fatte per questi imbecilli (sì, imbecilli) di uova marce - non posso allontanare da me l'immagine di chi cerca di arginare con un dito l'acqua che esce dall'idrante. Il mondo sta cambiando. E non solo nella direzione di un Cbo da McDonald's.
I rumeni, va detto, sono popolo eterogeneo ed insieme orgoglioso della propria identità: può sembrar bizzarro, ma anche noi italiani quando emigravamo facemmo lo stesso quanto meno per gli spaghetti. Si fanno arrivare i loro giornali in edicola. Quando possono, esaltano le loro tradizioni gastronomiche (con alterne fortune di mercato). Nel contempo vivono con noi, condividono le nostre feste e le nostre tristezze. Vivono con noi. Anzi sono - e forse questa sarebbe una grande scoperta per certi imbecilli (sì, imbecilli) - esattamente come noi: sono esseri umani.

Edoardo Poeta

Riunione pubblica per lanciare una consulta giovanile a Magliano

Il comune di Magliano fissa per venerdì 9 aprile alle ore 21 in sala consiliare una riunione pubblica per lanciare una consulta giovanile a Magliano. Inoltre la Presidenza della Provincia di Rieti intende costituire una consulta provinciale per cultura-turismo-sport-istruzione-la qualità della vita-le attività sociali. Invita le Associazioni locali ad aderire all'iniziativa.



Personalmente la trovo una bella iniziativa e spero che ci sia la risposta giovanile a tale evento.


Per approndite informazioni : Sabinamente


25 mar 2010

“Piazza Garibaldi è un’opera finita male”.

Da Il Corriere di rieti


MAGLIANO SABINA
25.03.2010

Non si placano le polemiche sui lavori di riqualificazione dell’area effettuati dal Comune.



"Piazza Garibaldi è finita…male". Suona perentoria la nuova critica rivolta ai lavori di piazza Garibaldi. A muovere le accuse è Stefano Rossi che, dalla sua uscita dal gruppo "Insieme per Magliano", che ha sostenuto la candidatura del sindaco Graziani, segue passo passo gli sviluppi di riqualificazione dell’area. Una relazione dettagliata su tutti i passaggi dei lavori, dalla presentazione del progetto fino all'attuale nuova veste della centralissima piazza maglianese, tanti interrogativi e tante accuse rivolte all'amministrazione. Secondo il cittadino i lavori, oltre ad essere finiti con mesi di ritardo presenterebbero diversi errori, tra cui: la realizzazione del piano più alto rispetto a quello precedente e che supera le soglie dei negozi, e l'errore degli interventi per la predisposizione della fontana, che con gli attuali allacci non andrebbe a essere ricollocata dov'era l'originale. Stando a quanto dichiarato dallo stesso. la causa del mancato scavo per mantenere l'originale altezza del piano della piazza sarebbe giustificato dal timore del rinvenimento degli antichi quadratoni e dell'acciottolato che, come dimostrano antiche foto sarebbero concreta testimonianza di una strada sotto l'edificio del seminario, prevista nel vecchio disegno presentato dall'ex amministrazione Lini e cancellata dall'attuale amministrazione. E ancora, la mancata istallazione della fontana sarebbe stata causata proprio da un errore grossolano nella realizzazione della rete idrica, che sposterebbe la fontana di qualche metro, condizione questa non accettata dalla Sovrintendenza. Ad essere contestato poi è il modo con il quale si è proceduto alla revisione del progetto. Prima dell'avvio dei lavori non sarebbe stato richiesto nessun confronto con i commercianti né aperto un tavolo per cercare una soluzione democratica per attuare le promesse scritte sul programma. "I consigli e le alternative non sono state neanche prese in considerazione, discusse o valutate - dichiara Rossi - ma semplicemente rifiutate, d'altronde la parola d'ordine di questa amministrazione è 'ho vinto io e comando io'. "Adesso che il capolavoro è finito - prosegue Rossi - possiamo trarre le dovute conclusioni"

Sara Pandolfi

Magliano Sabina - Arrestati per aver rubato otto ruote.

(foto Andrea Ballanti)


MAGLIANO SABINA
24.03.2010

I malviventi hanno agito nella notte. Seimila euro il valore del bottino. Furto in una rivendita di camper: due romeni fermati dalla Stradale.


La loro presenza in zona non era passata inosservata agli agenti della polizia stradale di Roma Nord di Fiano Romano di servizio in zona ieri notte e, dato l’esito dell'operazione, i sospetti non era infondati. Due romeni, di 30 e 33 anni residenti tra Pomezia e Ladispoli, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati nella notte tra lunedì e martedi per furto. Otto ruote e altrettanti cerchi in lega di camper sono stati sottratti da tre veicoli presso il parco macchine della rivendita della ditta Camperland a Magliano Sabina, proprio lungo la strada statale Flaminia. L’auto, un’Audi A4, era stata notata già dalla polstrada attorno alle 2,30 di notte, parcheggiata davanti all'ingresso della rivendita dei camper. La presenza dei due malviventi all’interno della vettura spenta, a quell’ora tarda, aveva insospettito i poliziotti tanto che, al passaggio della stessa vettura al casello autostradale di Magliano in direzione Roma, si è deciso di fermarli per un controllo. E’ proprio a seguito dell’ispezione che i poliziotti di Fiano hanno potuto trovare riscontro ai propri sospetti. Nella macchia è stata scoperta la refurtiva il cui valore si aggira intorno ai sei mila euro. A supporto della prima pattuglia ne è quindi sopraggiunta un’altra che, recandosi presso il punto vendita Camperland ha potuto verificare immediatamente ciò che i due romeni avevano escogitato per evitare di dare troppo nell’occhio. Tre mezzi da campeggio dai quali erano state tolte le ruote risultavano appoggiati su dei mattoni forse proprio per evitare che la pendenza di quei veicoli potesse attirare l’attenzione dei passanti essendo quello un posto particolarmente illuminato e trafficato anche di notte. Nessun segno di scasso è stato rilevato né sul cancello d’ingresso né sulla recinzione del punto vendita. I due ladri con molta probabilità devono aver scavalcato la rete e, dopo aver smontato le ruote le hanno caricate nella macchina, rimasta al di là della recinzione, semplicemente passandosele a mano da una parte all’altra. Subito dopo aver fermato i due romeni, che sono stati giudicati per direttissima dal Tribunale di Rieti e che ora sono rinchiusi presso il carcere del capoluogo, la polizia ha avvertito il proprietario della rivendita. Giunto in stazione il proprietario ha potuto confermare la provenienza delle ruote e tornarsene a casa, dopo aver presentato regolare denuncia, con la propria auto carica delle ruote ricevute subito in dietro

Sara Pandolfi

20 mar 2010

“Il campanile rischia di crollare”.

Dal Corriere di rieti

Magliano Sabina Il sindaco Graziani: “La situazione non desta particolare preoccupazione”. La protezione civile denuncia il pericolo nella chiesetta di San Michele.


MAGLIANO
20.03.2010

Magliano Le crepe sul campanile di San Michele



Il campanile della chiesetta di San Michele rischia il crollo e nessuno sembra curarsi di metterlo in sicurezza. Una situazione messa sotto i riflettori dall'associazione nazionale vigili del fuoco in congedo di Magliano che, nei giorni scorsi, ha inviato una lettera al Comune (protocollata il 5 marzo), attestante la situazione. "Nessuno si è curato di rispondere", ha dichiarato il presidente della delegazione di Magliano Pietro Galadini. L'attenzione da parte del gruppo, che sul territorio svolge anche le mansioni di protezione civile, si è accesa in seguito alle osservazioni sullo stato in cui versa il campanile della piccola chiesetta, ormai non più utilizzata per le celebrazioni, ma che sorge proprio alle porte d'ingresso del centro storico e dove, oltre al quotidiano passaggio di vetture e pedoni, il sabato mattina si svolge il mercato settimanale. La struttura, come è stato riportato nella lettera inviata all'attenzione del sindaco Graziani, "versa in una situazione preoccupante. Il campanile ad un controllo visivo esterno - prosegue lo scritto - sembra interessato al possibile crollo e al distacco di parti murarie, se non addirittura all’intero crollo della struttura". La valutazione fatta dai membri dell'associazione si baserebbe perciò alla vista di una serie di crepe verticali e alla mancanza di alcune parti in muratura, motivo per il quale si chiede al Comune una verifica urgente della situazione e una conseguente messa in sicurezza. "La situazione del campanile di San Michele non è così preoccupante - ha risposto il sindaco Alfredo Graziani -. A Maglaino, come in tutte le altre città e in tutti gli altri comuni con un passato romanico, e che conservano ancora edifici dell'epoca, come il nostro caso, esistono tante altre strutture a rischio. Non c’è una particolare situazione di pericolo imminente che riguarda l'area e chi vi abita o vi transita. La segnalazione che mi è arrivata è stata acquisita ed inserita nel fascicolo con tutte quelle situazioni comunali per le quali crediamo necessario effettuare una verifica. Sarà ora compito dei vigili del fuoco effettuare un futuro sopraluogo e prendere una decisione"

Sara Pandolfi

17 mar 2010

Nucleare: l'appello dei ricercatori

Un gruppo di scienziati e ricercatori delle universita' italiane ha rivolto un appello ai candidati governatori delle regioni stigmatizzando come ''strategicamente sbagliato il ritorno dell'Italia al nucleare".



16 Marzo 2010

L'appello viene dagli scienziati di Energiaperfuturo.it, gia' protagonisti di un manifesto sottoscritto da oltre 2000 ricercatori e professori italiani e migliaia di cittadini, contenuto in una lettera aperta nell'imminenza delle elezioni agli aspiranti governatori delle regioni della Penisola, direttamente coinvolte nelle scelte di politica energetica.

Due le richieste ai candidati: un incontro prima del voto per illustrare le loro ragioni e la sottoscrizione della loro petizione sul futuro energetico del paese, che chiunque puo' sostenere sul sito www.energiaperilfuturo.it.

''Mentre i costi delle energie rinnovabili scenderanno certamente nei prossimi 10 anni - si legge nella lettera - i costi del nucleare sono per loro natura non ben definiti e destinati ad aumentare, tanto che probabilmente la costruzione delle centrali, se mai iniziera', dovra' essere molto probabilmente sospesa perche' fra 10 anni il nucleare non sara' piu' economicamente conveniente''.

Un euro investito oggi nelle fonti energetiche rinnovabili, argomentano i firmatari del documento, puo' trasformarsi in energia pulita entro pochi mesi.
Il nucleare, al contrario, richiede massicci investimenti finanziari, i cui frutti potranno raccogliersi, nella migliore delle ipotesi, solo tra 10 o 15 anni.

Per tacere poi della spada di Damocle delle scorie radioattive che per millenni continueranno a minacciare il futuro delle nuove generazioni, e della sua dipendenza da materie prime esauribili, quali l'uranio, che l'Italia sara' comunque costretta ad importare dall'estero.

Riflettiamo....

Da oggi un nuovo blog a Magliano


Un benvenuto a questo nuovo blog che principalmente si occuperà di tematiche , problematiche e proposte di matrice ambientale legate alla salute.

Un in bocca al lupo da parte di Melaverde 2007


IL LINK DEL BLOG:
http://sabinaterritorioambienteesalute.blogspot.com

12 mar 2010

Convegno Rieti turismo

Con la collaborazione della Provincia di Rieti e il Comune di Magliano Sabina si svolgerà il 19 marzo, al Teatro Manlio, un interessante convegno rivolto a tutti gli operatori del settore agricolo e turistico per discutere insieme queste realta' nella provincia di rieti.

Il Pd gioca la carta di Augusto Battaglia.

dal corriere di Rieti
12.marzo.2010

MAGLIANO SABINA


L’ex assessore regionale alla sanità domani a Palazzo Vannicelli.

Continua la mobilitazione a tutela dell'ospedale Marzio Marini. Stavolta, a prendere posizione è il Partito democratico che domani calerà una delle carte più importanti di tutta la campagna elettorale. E' ormai ufficiale, infatti, l'arrivo nel pomeriggio, alle 15.30, presso la sala consiliare di Palazzo Vannicelli, dell'ex assessore alla sanità della Regione Lazio Augusto Battaglia. Una risposta tutta politica a quella conferenza dei sindaci tenutasi lo scorso martedì, in cui si ribadiva la necessità di schierarsi per la salvaguardia di una struttura che è prima di tutto un servizio dell’intero territorio. "L'incontro rappresenta solo la punta di un iceberg di un'intensa campagna elettorale - dichiara il coordinatore Francesco Di Basilio - abbiamo lavorato per oltre un mese all'incontro. L'obiettivo è quello di rilanciare le nostre idee per una ‘sanità compatibile’ nel nostro territorio. Fin dal tempo in cui era assessore Augusto Battaglia abbiamo sostenuto la necessità di far lavorare le strutture sanitarie di Magliano Sabina, Civita Castellana, Fara Sabina e Poggio Mirteto in sinergia. Il Marzio Marini va tutelato come bene del territorio. Aspettiamo ora di ascoltare le risposte che saprà darci domenica la Polverini quando sarà messa di fronte, da una parte, ai danni della giunta Storace e allo stesso tempo toccherà con mano gli sforzi fatti dalla giunta di centrosinistra per cercare di risollevare la situazione". Oltre a Battaglia e ai rappresentanti dei circoli Pd della Sabina saranno presenti i candidati consiglieri regionali Mario Perilli e Anna Maria Massimi, i sindaci di Magliano Alfredo Graziani, Poggio Mirteto Fabio Refrigeri e Civita Castellana Gianluca Angeletti. Secondo i ben informati inoltre, quasi certa sarà la partecipazione del direttore generale della Asl, Gabriele Bellini. Un'assemblea plenaria, dunque, tesa a dimostrare come "alla scellerata politica dei tagli e dei numeri - conclude il coordinatore del Partito democratico di Magliano - sia possibile rispondere con azioni concrete che mirano all'efficienza di una struttura dove è possibile lavorare per migliorare il servizio”

Sara Pandolfi

8 mar 2010

Auguri a tutte le donne


La "Giornata Internazionale della Donna", più comunemente definita Festa della Donna,
è una giornata commemorativa celebrata l'8 Marzo di ogni anno , che intende ricordare sia le
conquiste sociale ,politiche ed economiche,sia le discriminazioni e le violenze cui esse
sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo

Nel corso degli anni la ricorrenza sta perdendo in molti paesi l'originario significato di lotta e di
protesta per assumere una connotazione di mero carattere commerciale.



AUGURI A TUTTE LE DONNE DEL MONDO.

4 mar 2010

Perchè No al nucleare e Si alle energie rinnovabili



Il mondo che conosciamo sta cambiando in fretta.Il petrolio sta finendo.

L'energia avrà due caratteristiche: sarà rinnovabile,come il sole e il

vento e l'energia distribuita.




"Ora, al tramonto (della seconda rivoluzione industriale)

ci sono situazioni davvero molto critiche.


il prezzo dell'energia sta salendo e ovviamente il mercato mondiale

del petrolio si è appena avviato al suo picco di produzione.

I prezzi del cibo sono raddoppiati negli ultimi anni poiché la produzione

di cibo è prevalentemente basata sui combustibili fossili.


Appena raggiungeremo il picco della produzione di petrolio, i prezzi

saliranno, l'economia globale ristagnerà, avremo recessione e ci saranno

persone che non riusciranno a mettere in tavola qualcosa da mangiare. Il

"picco del petrolio" avviene si è usato metà del petrolio disponibile.

Quando questo avverrà, quando saremo all'apice di questa curva, saremo alla

fine dell'era del petrolio perché il costo di estrazione non sarà più

sostenibile. Quando arriveremo al picco? L'ottimista agenzia internazionale

per l'energia dice che ci arriveremo probabilmente attorno al 2025-2035.

D'altra parte negli ultimi anni alcuni dei più grandi geologi del mondo,

utilizzando dei modelli matematici molto avanzati, rilevano che arriveremo

al picco tra il 2010 e il 2020.


Uno dei maggiori esperti sostiene che il picco è già stato raggiunto nel

2005. Ora, il giacimento del Mare del Nord ha raggiunto il picco 3 anni fa.

Il Messico, il quarto produttore mondiale, raggiungerà il picco nel 2010,

come probabilmente la Russia. . La seconda crisi legata al tramonto di questo regime

energetico è l'aumento di instabilità politica nei Paesi produttori di

petrolio.


Dobbiamo capire che oggi un terzo delle guerre civili nel mondo è nei Paesi

produttori di petrolio. Immaginate cosa accadrà nel 2009, 2010, 2011, 2012

e così via. Tutti vogliono il petrolio, il petrolio sta diventando sempre

più costoso. Ci saranno più conflitti politici e militari nei Paesi

produttori. Infine, c'è la questione dei cambiamenti climatici. Se

prendiamo gli obiettivi dell'Unione Europea sulla riduzione della Co2, e la

UE è la più aggressiva del mondo in questo senso, anche se riuscissimo a

raggiungere quegli obiettivi ma non facessero lo stesso India, Cina e altri

Paesi, la temperatura aumenterà di 6°C in questo secolo e sarà la finedella civilizzazione come la conosciamo.


Le grandi rivoluzioni economiche accadono quando l'umanità cambia

il modo di produrre l'energia, primo, e quando cambia il modo di

comunicare, per organizzare questa rivoluzione energetica. All'inizio del

XX secolo la rivoluzione del telegrafo e del telefono convergeva con quella

del petrolio e della combustione interna, dando vita alla seconda

rivoluzione industriale. Ora siamo al tramonto di quella rivoluzione

industriale.


La domanda è: come aprire la porta alla terza rivoluzione industriale?. Oggi

siamo in grado di comunicare peer to peer, uno a uno, uno a molti, molti a

molti. Questa rivoluzione

"distribuita" della comunicazione, questa è la parola chiave:

"distribuita", questa rivoluzione "piatta", "equa" della comunicazione

proprio ora sta cominciando a convergere con la rivoluzione della nuova

energia distribuita

.

La convergenza di queste due tecnologie può aprire la strada alla terza

rivoluzione industriale. L'energia distribuita la troviamo dietro l'angolo.

Ce n'è ovunque in Italia, ovunque nel mondo. Il Sole sorge ovunque sul

pianeta. Il vento soffia su tutta la Terra, se viviamo sulla costa abbiamo

la forza delle onde. Sotto il terreno tutti abbiamo calore. C'è il mini

idroelettrico. Queste sono energie distribuite che si trovano ovunque.

L'Unione Europea ha posto il primo pilastro della terza rivoluzione

industriale, che sono le energie rinnovabili e distribuite.

Primo, dobbiamo passare alle energie rinnovabili e distribuite. La UE ha

fissato l'obiettivo al 20%.


Secondo, dobbiamo rendere tutti gli edifici impianti di generazione di

energia. Milioni di edifici che producono e raccolgono energia in un grande

impianto di generazione. Questo già esiste.


Terzo pilastro: come accumuliamo questa energia? Perché il Sole non splende

sempre, nemmeno nella bellissima Italia. Il vento non soffia sempre e le

centrali idroelettriche possono non funzionare nei periodi di siccità. Il

terzo pilastro riguarda come raccogliamo questa energia e la principale

forma di accumulo sarà l'idrogeno. L'idrogeno può accumulare l'energia così

come i supporti digitali contengono le informazioni multimediali. Infine,

il quarto pilastro, quando la comunicazione distribuita converge verso la

rivoluzione energetica generando la terza rivoluzione industriale.

Prendiamo la stessa tecnologia che usiamo per Internet, la stessa, e

prendiamo la rete energetica italiana, europea e la rendiamo una grande

rete mondiale, come Internet. Quando ognuno produrrà la sua

propria energia come produciamo informazione grazie ai computer, la

accumuliamo grazie all'idrogeno come i media con i supporti digitali,

potremo condividere il surplus di produzione nella rete italiana, europea e

globale nella "InterGrid", come condividiamo le informazioni in Internet

.

Ci sono 439 impianti nucleari al mondo, oggi, che producono solo il 5%

dell'energia che consumiamo. Questi impianti sono molto vecchi. C'è

qualcuno in Italia o nel mondo che davvero crede che si possano rimpiazzare

i 439 impianti che abbiamo oggi nei prossimi vent'anni. Anche se lo

facessimo continueremmo a produrre solo il 5% dell'energia consumata, senza

alcun beneficio per i cambiamenti climatici. E' chiaro che perché ne

avesse, dovrebbero coprire almeno il 20% della produzione.

Ma perché la produzione di energia sia per il 20% nucleare, dovremmo

costruire 3 centrali atomiche ogni 30 giorni per i prossimi 60 anni.

Non sappiamo ancora cosa fare con le scorie. Siamo

nell'energia atomica da 60 anni e l'industria ci aveva detto: "Costruite

gli impianti e dateci tempo sufficiente per capire come trasportare e

stoccare le scorie". Sessant'anni dopo questa industria ci dice "Fidatevi

ancora di noi, possiamo farcela", ma ancora non sanno come fare.


L'agenzia internazionale

per l'energia atomica dice che potremmo avere carenza di

uranio tra il 2025 e il 2035, facendo cosi' morire i 439 impianti nucleare

che producono il 5% dell'energia del mondo. Potremmo prendere l'uranio che

abbiamo e convertirlo in plutonio. Ma avremmo il pericolo del terrorismo

nucleare.



Vogliamo davvero avere plutonio in tutto il mondo in un'epoca di potenziali

attacchi terroristici? Credo sia folle.



E infine, una cosa che tutti dovrebbero discutere col vicino di casa: non

abbiamo acqua! Questo le aziende energetiche lo sanno ma la gente no.

Prendete la Francia, la quintessenza dell'energia atomica, prodotta per il

70%. Questo e' quello che la gente non sa: il 40% di tutta l'acqua

consumata in Francia lo scorso anno, e' servita a raffreddare i reattori

nucleari.



Dove pensano di trovare, l'Italia e gli altri Paesi, l'acqua per

raffreddare gli impianti se non l'ha trovata la Francia?

Quello che dobbiamo fare è democratizzare l'energia. La terza rivoluzione

industriale significa dare potere alle persone e per la generazione

cresciuta con la Rete questo è la conclusione e il completamento di questa

rivoluzione, proprio come ora parliamo in Internet, centinaia di persone

sono in Internet, ed è tutto gratuito, e questi possono creare il più

grande, decentralizzato, network televisivo, open source, condiviso perché

non possiamo farlo con l'energia? L'Italia è l'Arabia Saudita delle energie

rinnovabili!

Ci sono così tante e distribuite energie rinnovabili nel

nostro Paese! Ci dovremmo nella direzione in cui si muove la Spagna,


aggressivamente

verso le energie rinnovabili. Per esempio, c'e'il Sole! abbiamo così

tanto sole da Roma a Bari.


Abbiamo il Sole! Siamo una penisola, Abbiamo il vento tutto il tempo, il

mare che vi circonda, ricche zone geotermiche in Toscana, biomasse da

Bolzano in su nel nord Italia, la neve, per l'idroelettrico, dalle

Alpi,molta più energia di quella che vi serve, in energie

rinnovabili! Non la stiamo usando e non capisco il perche’.


Umilmente, quel che posso dire al governo italiano è: a che gioco

volete giocare? Se il vostro piano è restare nelle vecchie energie,

l'Italia non sarà competitiva e non potrà godere dell'effetto

moltiplicatore sull'economia della terza rivoluzione industriale per

muoversi nella nuova rivoluzione economica e si troverà a correre dietro a

molti altri Paesi col passare del XXI secolo. Se invece l'Italia deciderà

che è il momento di iniziare a muoversi verso la terza rivoluzione

industriale, le opportunità per l'Italia e i suoi abitanti saranno enormi.