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30 giu 2009

KILL PIL !!!



Non é certo una questione di destra e sinistra (almeno non per quello che si intende ormai in italia con questi termini) se i governanti parlino e si occupino e auspichino o meno alle questioni fondamentali (ecologia, assistenza sociale, sostenibilità, etc), alle idee linea base che servirebbero a migliorare davvero la vita della maggior parte delle persone-cittadini; non é certo un affare che si possa relegare ad un'area politica anziché ad un'altra il fatto che certi termini e certe idee rimangano cristallizzate li dove sono state create anni luce orsono.

Un caso per tutti é quello del PIL (prodotto interno lordo), ancora oggi utilizzato da tutti e considerato come l'indice di progresso e felicità del paese : certamente esso é un dato indicativo, che fornisce un numero da non sottovalutare senza dubbio ma che da solo davvero poco lascia sperare a noi semplici cittadini che vorremmo vedere davvero migliorare la qualità di vita nelle nostre città.

Avete mai sentito qualcuno dei politici che si sono susseguiti negli ultimi anni al governo parlare di Indice di Sviluppo Umano, GPI, di FIL, di ISEW, di Decrescita Felice ?

Avete mai ascoltato un discorso di qualcuno di questi politici-furbetti far anche solo minimamente riferimento a concetti quali quelli di autosufficienza, o di energie alternative (a parlare di queste ogni tanto qualcuno ci prova ma per una pura questione di consenso elettorale), o di impronta ecologica, o di capacità bioproduttiva?

Eppure stiamo parlando di concetti ormai non più nuovissimi, ne parlava Bob Kennedy negli anni sessanta, in alcuni stati (anche eurpoei) sono addirittura già alcuni anni che si applicano praticamente, anche se certamente in forme prototipali; uno stato quale il Bhutan (con tutte le limitazioni del caso) se ne é fatto portavoce; la stessa Francia ne é diventata ultimamente un esempio per molti, anche se con tutte le evidenti contraddizioni appendici (vedi, primo fra tutti, il ricorso all'energia nucleare).
Non da ultimo c'é da considerare poi che in Italia é stato uno dei precursori mondiali (tanto da essere un punto di riferimento per moltissimi) e c'è chi se ne occupa da anni.

Dunque questo articolo vuole essere soprattutto un invito per tutte/i coloro che hanno deciso di NON opporsi a questo stato di cose, al sistema (partitico-politico) così concepito, organizzato e imposto, e che dunque si recano alle urne imperterriti a votare illusoriamente i propri rappresentanti in parlamento; per poter meglio discernere nel mucchio se una perosna/politico é da preferire o meno, se amministrerà la cosa pubblica in maniera adeguata, se pensa davvero al bene del proprio paese e dei propri concittadini, a parte un sacco di altre cose, consigliamo di non perdere di vista questi elementi fondamentali : diffidate quando chi vorreste eleggere non ne fa espressamente menzione e si affida a indici e parametri ormai obsoleti.
E' semplicemente una delle solite strategie (anche queste ormai belle che superate, agli occhi di chi ha un minimo di intelligenza) che serve, come al solito, a portare acqua al proprio mulino, a prendere per il culo la gente e a fare di tutto affinchè il paese non si sviluppi e continui a permanere in una vera e propria occulta (ma non troppo) dittatura.

7 commenti:

lettore ha detto...

Bentornato Andrea.
Articolo molto interessante e giusto!

sabba ha detto...

evvai!!!
nn vedevo l'ora neanche io!!!
GRANDE ANDREW!!!

Unknown ha detto...

E' vero,analisi colorita ma molto vicina alla realta'.

Climatrix ha detto...

Sono d'accordo con il pensiero che esprimi. Le cose vanno veramente così male e penso si tratti soprattutto di un problema di comunicazione, nel senso etimologico del termine. La contemplazione e la ricerca di una 'azione' 'comune' basata su uno sviluppo equo ed armonico della nostra società, di quella che dovrebbe essere una 'cosa pubblica' sembra non interessare a nessuno degli attuali governanti. Vi sono troppi intrighi, troppi interessi, troppe menzogne, troppa propaganda e molta poca attenzione riguardo ai reali problemi della gente, o meglio degli schiavi, perchè purtroppo questo siamo. Lavoriamo, soffriamo e ci sforziamo una vita intera senza comprendere il perchè profondo di tutto questo. Non sono contro il lavoro, lo sforzo e tanto meno la sofferenza, sono solo preoccupato del fatto che anche a livello individuale si faccia ancora molto poco per 'cambiare' proattivamente il nostro spazio interiore ed esteriore.
Quello che auspico è un rinnovamento della nostra volontà di SVILUPPARCI per vivere una vita più sveglia e presente e non più accontentarci di sopravvivere come hanno fatto per millenni gran parte dei nostri antenati.
Penso che quest'epoca ci stia mettendo dinanzi allo specchio come mai era successo prima e, forse, non dovremmo perdere l'opportunità di fare almeno un piccolo tentativo per invertire la rotta, per inseguire e concederci un futuro migliore... e finalmente attraversare il mare che vi è fra il dire ed il fare.
saluti
Alessandro

MELAVERDE 2007 ha detto...

Ciao Alessandro.
Con estremo piacere ho letto il tuo commento e sono contento di sapere che segui il mio blog.
Io il tuo lo trovo interessantissimo e pieno di spunti informativi e di riflessione.
Mi trovi pienamente d'accordo nell'esprimere la volonta' e la speranza di "un rinnovamento della nostra volontà di SVILUPPARCI per vivere una vita più sveglia e presente"...anche io me lo auguro vivamente!
E' sacrosanto..dobbiamo fare almeno un tentativo per provare a cambiare la rotta!

Buona giornata e a risentirci presto!

Andrea

Stefano ha detto...

Ottima la panoramica sulla nostra attuale e aime' triste situazione.
E' vero dovremmo impegnarci tutti a far crescere la volonta' di provare a cambiare.
Un saluto
Stefano

PS. Che fai poi sabato vieni a forte prenestino?? Hai letto il programma eventi che ti ho inviato??

MELAVERDE 2007 ha detto...

Ciao Stefano...tutto ok?
Per sabato ti faccio sapere , ho ricevuto il pdf del programma ed e' molto interessante...
se non vado fuori per il week-end contaci!