
Riporto il post anche qui dato che , serenamente , lo abbiamo pensato e scritto insieme con gli amici di SabinamenteE’ di dominio oramai più che pubblico come la questione relativa al cambio di Regione sia tornata in auge. Sia in virtù dei nostri “trascorsi”, sia perché più volte chiamati in causa, qui o in altri luoghi, crediamo che Sabinamente debba dire la sua.
Come in molte altre occasioni sembra che ci possano essere soltanto due visioni della medesima realtà: o si va in Umbria OGGI oppure si aspetta un DOMANI migliore.
Il fatto è che noi volevamo questo passaggio già da IERI!
Le ragioni che ci spingono a scegliere la regione con Perugia e Terni sono conosciute: non entriamo nel dettaglio, ma ricordiamo che esse non si basavano solo sulla questione relativa alla sanità, ma coinvolgevano anche ambiti fiscali, culturali, tradizionali, geografici e amministrativi.
Da più parti si è invocato un intervento diretto dei “ragazzi” che tempo fa perorarono la causa umbra. A questo rispondiamo in maniera chiara e semplice: non ci tiriamo indietro, né come associazione, né come blog e soprattutto come cittadini nel prendere parte a tutti i processi partecipativi e democratici che da oggi in futuro riguarderanno il cambio regione.
E’ necessario che, aldilà di ogni discorso sulla tempistica, ci sia la
possibilità di confronto tra tutte le realtà territoriali per discutere e approfondire i pro e i contro dell’ipotetico passaggio in Umbria (proprio come facemmo nell’unico Forum [
1,
2,
3] realizzato sul tema con la partecipazione di ogni forza politica locale).
Siamo favorevoli al referendum (e al cambio regione), ma non possiamo non sottolineare come all'epoca
la nostra proposta non ebbe grande appeal tra le forze politiche locali (ad eccezione delle passate segreterie di Sd, Verdi e Pdl).
Noi siamo sempre qui, con la nostra idea (a suo tempo lanciata dal nostro amico Paolo Tronati, promossa in gruppo e in modo compatto da Andrea Ballanti, Mattia Iacobelli, Francesco Sabbatini e Niccolò Saul Todini; nonché - e per fortuna!- rilanciata fortemente
sui giornali da Paolo Di Basilio): ossia che
l’Umbria rappresenta la naturale collocazione per il nostro territorio.Se si intende promuovere effettivamente tale proposta, non solo come potente carta per fare pressione sulla Polverini, ma come reale opportunità per il nostro territorio, non potremo che confermare quello che pensavamo già due anni fa.
Ci auguriamo inoltre come questo argomento non debba divenire l’ennesimo motivo di divisione della popolazione, ma al contrario motivo di unione e coesione sociale, come avviene per la difesa dell’ospedale Marzio Marini. I due temi (ospedale e cambio regione), a nostro modesto avviso, non sono necessariamente legati a stretto filo: ovvio che tra essi ci siano forti implicazioni politiche, ma ricordiamo come creammo un movimento pro cambio Regione in tempi in cui la minaccia della chiusura del nosocomio non era argomento contingente.
E tale movimento è sempre pronto. Lo è sempre stato, fin dall'inizio, perché da sempre desideriamo avere quantomeno la possibilità di stare in un territorio in cui potercela battere (la prossima volta che dovremo combattere per difendere un altro pezzo di Magliano) con altri soggetti alla pari, o quantomeno non da una posizione di assoluta inconsistenza rispetto alla odierna Roma "Caput mundi" (o meglio, "Caput Fundi").