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2 giu 2010

Lettera a Tremonti di un’insegnante di periferia

Ministro Tremonti,
lei mi obbliga a violare la legge. Mi piacerebbe incontrarla per dirglielo guardandola negli occhi. Lei sta obbligando la maggioranza dei docenti italiani a violare la legge. E’ esattamente quello che accade in moltissime scuole italiane. Cosa significa infatti ammassare più alunni di quanti un ‘ aula può contenerne, se non violare la legge? Sono ben tre le norme violate: la normativa antincendio, quella per la sicurezza negli edifici scolastici e quella igienico sanitaria. Molti sanno che lei ha tolto ben 8 miliardi all’istruzione pubblica. “C’erano tanti sprechi e siamo in tempi di crisi, bisogna razionalizzare”, saggia e incontrovertibile affermazione. Così ha giustificato la cosa. Di contro, però, le spese militari ricevono 25 miliardi di euro e leggo in questi giorni di un bonus di 19 mila euro a classe per le scuole private e leggo anche di un aumento di circa 200 euro mensili per i colelghi di religione, buon per loro, non sia mai, ma allora non bloccassero i nostri per i prossimi secoli.Mettiamoci d’accordo. C’è la crisi o no? Un giorno c’è, un giorno non c’è, un giorno è un “anatema psicologico delle sinistre” e l’altro giorno “dobbiamo fare sacrifici”. Ma non tutti, attenzione: gli statali. Io mi sono arrovellata nel tentativo di capire dove fossero quegli sprechi quando, nell’agosto 2008, ho saputo degli 8 miliardi da togliere alla scuola pubblica. Ma lei ha fugato i miei dubbi: lo spreco era studiare l’italiano, e quindi via due ore. Lo spreco era studiare la tecnologia moderna e quindi via un’ora. Questo alle medie. Escano prima i ragazzi: così hanno tempo per riflettere. Lo ha detto il ministro Gelmini. Lo spreco era recuperare i bambini con difficoltà (cosa frequentissima nei contesti dove vivo e ho scelto di insegnare io, e cioè nelle periferie), e quindi via le compresenze in talune ore di due maestri nelle elementari: a questo servivano, caro ministro. IL tutto eseguito con la furia di un boscaiolo cieco che ha distrutto chiome sane, piante rigogliose e qualche ramo secco, ma troppo pochi, in cambio della distruzione della nostra foresta amazzonica: il polmone del nostro futuro. Quelle due ore d’italiano e le compresenze servivano anche a coprire le assenze dei colleghi senza ricorrere a supplenze esterne. Inoltre : aumentiamo i ragazzi per classe: fino a 30, 33..ma sì. Realizziamo un bel parcheggio per ragazzi, non una scuola certamente. Del resto sono altre le fonti vere della formazione: la vita, la strada, la televisione, il computer. Per chi vuole studiare veramente ci sono le scuole private. Studiare cosa e come poi è da vedere. C’è un piccolo particolare: tutto ciò è anticostituzionale. La Costituzione riconosce alla scuola pubblica, statale, italiana il compito di formare e istruire gli italiani. Le private? Una scelta possibile, non obbligata. Non era un paradiso la scuola pubblica, prima di Tremonti, ma i problemi erano altri, non certo questi. Torniamo alle sue motivazioni: la gestione dei singoli istituti, troppi soldi, troppi. E quindi tagli anche a quella. “Facessero una colletta i genitori, e che sarà mai qualche centinaio di euro”. Alla voce vedi sopra. “Qualche centinaio di euro è nulla”, ma non c’era la crisi? Nella mia regione, in Sicilia, quel centinaio di euro serve per andare avanti. E dunque i tagli: nella scuola dove insegno io, una normale scuola media della periferia palermitana, ma potremmo generalizzare a tutte le scuole medie d’Italia, siamo quasi alla paralisi. Avete compiuto il miracolo: unire di colpo nord e sud nella omologazione verso il peggio. Dico quasi, perché poi, incredibilmente, docenti e dirigenti sono diventati bravi a fare i salti mortali e le capriole all’indietro. E forse questo lei lo sapeva: qual è l’unica classe di lavoratori in Italia che, nonostante tutto, continua a lavorare? La nostra. Nel senso che lei aveva ragione e che quindi, nonostante i tagli , riusciamo ad andare avanti? No: nel senso che per noi quelli che non devono subire le ricadute gravissime della sua scelta scellerata, ripeto, scellerata, non devono essere i ragazzi: e dunque si alza la saracinesca comunque e si fa l’appello tutte le mattine. Però sa cosa c’è? C’è che abbiamo anche sopportato e stiamo sopportando molto, ma l’illegalità di stato dentro una scuola no. Io non la sopporto e la denuncio. Tagliare completamente i fondi di gestione delle scuole ha comportato l’impossibilità di chiamare supplenti per coprire le assenze, adesso che non ci sono più quelle due ore che servivano a coprirle. E dunque le classi si dividono in altre classi. Giornalmente. I ragazzini si prendono la loro sedia e vagano nei corridoi in cerca di spazio. Perdendo ore di lezione. E allora: posso sopportare di lavorare meno, posso sopportare di farlo in una scuola ammuffita, con l’acqua che filtra, senza vetri (lei mi dirà : si rivolga all’amministrazione comunale), posso sopportare di non avere carta igienica per i ragazzi, sapone nei bagni, riscaldamenti a singhiozzo. In una mia classe di prima media ho 23 bambini, 4 di loro con gravissimi disagi sociali e disturbi comportamentali (sono figli di carcerati) , due con problemi di apprendimento e uno disabile grave. Io insegno arte: nelle mie ore non ho insegnante di sostegno, perché sono state tagliate le ore del sostegno, come tanti sanno. E allora mi dica lei quel ‘è il diritto all’istruzione negata del mio alunno disabile? Qual è il diritto all’attenzione precipua negata ai 4 bimbi con problemi sociali? E ai due che non riescono a leggere senza distrarsi? E ‘ una scuola di periferia, se non li aiuto io chi li aiuta? E il resto dei compagni? Non hanno diritto alla “normalità”? E poi viene la ministra Gelmini a parlar male dei docenti del sud, di come i nostri alunni sono in fondo alle classifiche delle prove di merito: ma in queste condizioni cosa vi aspettate? E’ già un mircolo se abbiamo le sedie nella mia scuola. L’inverno lo abbiamo trascorso con mussa e infissi rotti. “Si rivolga al Comun” dirà lei. Il suo sindaco di centrodestra ha tagliato anche lui tutti i finanziamenti alle scuole: sia per il funzionamento ordinario, sia per le manutenzioni. Non ci resta che Santa Rosalia. E in effetti ..manco la chiesa ci appoggia, noi sciagurati delle periferie, intenta com’è a salvaguardare le scuole private. Lei lo chiama razionamento e si riempe la bocca di frasi assurde sul come l’Italia stia reggendo la crisi. Mi scusi: ma che cavolo sta dicendo? Lo deve dire lei, una statistica o io? Ho 253 alunni, 253 famiglie cioè: un bel campione di famiglie di periferia, come ce ne sono a migliaia nella corona delle città. Forse ne so parlare meglio di lei degli effetti della crisi, sig. Ministro: niente fumo negli occhi ahimè. Perché nemmeno il contributo di 15 euro annui riescono più a pagare. Lo stato vissuto nelle classi italiane è disastroso. Io la chiamo illegalità. Io non posso adeguarmi. Non per me stessa, che alla fine noi docenti ci abituiamo a tutto, ma per loro. Non posso più tollerare che quei ragazzi siano il bersaglio vero delle nostre scelte. E’ questa l’illegalità Egregio ministro. L’’illegalità e il non rispetto della legge no. A Palermo no. Non in quel quartiere: la scuola non può tollerarlo perché è l’unico baluardo dello Stato. Porti solo la sua firma questo scempio: io non voglio rendermene complice. E non mi dica che sto facendo politica e un insegnante non può farla. Io ne ho più diritto di lei, che sia chiaro: io formo i cittadini di domani. Non lei. Lei passerà, per fortuna, ma i docenti italiani ci saranno sempre a insegnare cosa voglia dire rispettare le regole, rispettare la legge, cosa significhino parole come “comunità”, come “solidarietà”, come “eguaglianza”, come “fraternità”. Questa è politica, caro Tremonti, ed è il senso del mio mestiere. Glielo insegno di più io, non di certo tu che gli togli maestri, risorse e ruolo sociale. Da qualche mese mi rifiuto di accogliere ragazzi provenienti da classi divise oltre il numero consentito. E lo farò anche a fronte di ordini di servizio scritti. Venga qualcuno a obbligarmi. Venga pure. Io mi rifiuto. IL mio Dirigente mi dirà: dove li metto allora? Io la rivolgo a Lei questa domanda: dove li mettiamo? La rivolgo ai suoi elettori, che sono anche genitori: dove volete che li mettiamo i vostri figli? Di quei 25 miliardi alle spese militari destini nuovamente alla scuola pubblica gli 8 miliardi tolti. Oppure assegni i proventi del lotto per un anno alla messa in sicurezza degli edifici scolastici: sono questi per me i monumenti culturali dell’Italia che amo. La smetta di giocare con la vita e con l’istruzione dei nostri figli. Anzi, le dico di più, se posso: se ne vergogni.

Mila Spicola
Professoressa.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Ce ne fosse una uguale a questa a Magliano!

mio dio ha detto...

No a Magliano , parole di un insegnante ( probabilmente con il culetto coperto )la riforma e' giusta e i genitori si dovrebbero vergognare!

(ci sono testimoni)

Tristissima realta'....

Anonimo ha detto...

vergognoso!
Ma perche' non cacciano via questi cancri dalla scuola invece di tagliare posti a maestri e professori motivati e giovani??

Anonimo ha detto...

Ma il livello della scuola lo avete visto? E continuate a difenderla? Ma il livello di cultura dei vostri figli lo avete visto? Avete difeso gente indifendibile e ora vi lamentate?

Anonimo ha detto...

stiamo semplicemente difendendo il diritto che hanno i nostri ragazzi di vaere alle spalle una scuola non una tragedia.
Qui si vuole continuare a spezzettare una scuola gia' mal ridotta come dici tu!
Nel modo piu' sbagliato e schifoso!
Qualcuno disse "-non faro' mettere le mani al portafoglio" rivolgendosi agli italiani.
Oltre a i danni culturali e affini molte famiglie si impoveriranno ancor piu' per sistemare i figli "rigettati" fuori da un orgando da sempre fondamentale come la Scuola

Leonardo ha detto...

Cito:
Ma il livello della scuola lo avete visto? E continuate a difenderla? Ma il livello di cultura dei vostri figli lo avete visto? Avete difeso gente indifendibile e ora vi lamentate?

Qui si parla di problemi seri. Il livello di cultura in italia, non è il massimo, visto come ci troviamo. Però se distruggiamo anche quel poco, cosa ci rimane? Dobbiamo tutti, renderci conto della gravità di questa cosa. Domandatevi quale sono le conseguenze, domandatevi come si troveranno molte famiglie, già piene di problemi, domandatevi se state dando il massimo per evitare, che venga danneggiata(quando dovrebbe essere tutelata) la scuola dei vostri figli. Facciamo qualcosa, fate proposte intelligenti, non aspettiamo che accada, per poi lamentarci in strada: che schifo! Hanno rovinato la scuola. Il popolo deve ribellarsi e lottare, non aspettare e lamentarsi.

Siamo con voi ha detto...

Facciamo qualcosa, fate proposte intelligenti, non aspettiamo che accada, per poi lamentarci in strada: che schifo! Hanno rovinato la scuola. Il popolo deve ribellarsi e lottare, non aspettare e lamentarsi.

figuraccia ha detto...

è più facile battezzare fontanelle d'acqua che tirare fuori idee per la scuola.
però non diteglielo agli amministratori del fare potrebbero rimanerci male.
evviva la cultura del bar.

Anonimo ha detto...

grillo c'è ha detto...

questo invece il mio commento in merito alla loro rispota:

come al solito vedo che si fa finta di occuparsi dei problemi.
nell'ultimo consiglio comunale, quello al bilancio, si è parlato di tariffe come quella irpef, tra le pi... Mostra tuttoù alte in assoluto per ciò che riguarda il circondario, che rimarranno a livelli stratosferici.
la giustificazione di questo atteggiamento è da ricercare nelle molteplici spese che il comune deve affrontare per dei contenziosi aperti nel passato.
alla luce di ciò, consapevoli che era meglio trovare una soluzione molto tempo fa, si vuol ricorrere all'ennesimo ricorso al TAR.
ora mi chiedo: è stata informata la cittadinanza di questo?
e in secondo luogo, si è coscienti di come l'azione legale non potrà avere esito positivo?
ma davvero siete intenzionati a far credere alla gente che questa sia la via più giusta da percorrere?

raccogliere 2000 firme e fare ricorso al TAR.
ad amministrare così sarei capace anche io da solo.
probabilmente quelle che lei chiama illazioni nei vostri confronti altro non sono che l'oggettiva costatazione dei fatti e dell'inutilità di chi è chiamato ad amministrare la nostra comunità.
ci si aspettava di più anche dagli assessori preposti, visti gli interessi e la conoscenza che gravita all'interno della loro famiglia, ma evidentemente siamo stati degli stolti a crederlo.

tutto il resto che magliano insieme espone nel suo ridicolo commento denota il nervosismo di chi comincia a perdere il controllo della situazione, e per dimostrare che va tutto bene, continua a vendere fumo ai maglianesi.
è una ulteriore dimostrazione che si sta cercando il bersaglio e che non si vuol minimamente affrontare le problematiche serie di questo paese.
la classica logica da club degli sfigati del bar.

Anonimo ha detto...

Evviva la cultura dei bar!
Quello che succede in Italia e' il minimo con questa gente!

ANDROMEDA ha detto...

Non date retta alle promese "dei giullari del bar" state vedendo tutti come si stanno muovendo e quanto a loro stà a cuore il nostro paese.
Ce lo dimostrano quotidianamente.
Riunitevi,parlate,scendete in piazza insomma fate "chiasso" servira' o non servira' si deve cmq far sentire la voce grossa a questi irresponsabili e incoscenti!

Anonimo ha detto...

Raglio d'asino non arriva in cielo.
Tu continua a ragliare.

Sempre meglio ha detto...

Aime' per voi
arrivano dove devono arrivare e te ne stai accorgendo!
Tu continua a dire bugie e il tuo naso sara' piu' lungo delle tue chiacchiere da bar!
Peccato che c'e' la rete eh?
Qui le bugie non le puoi dire!

Anonimo ha detto...

Gelmini, comunque, per adesso garantisce che la sua riforma produrrà buoni risultati, ad esempio sul tempo pieno, che non sarà toccato, anzi verrà aumentato. «Il servizio crescerà significativamente. Saranno offerte più scelte per le famiglie. Accanto agli attuali modelli a 27 e 30 ore settimanali, ci sarà infatti a disposizione quello a 24 ore, oltre ovviamente al tempo pieno». «Eliminando la compresenza di più professori - aggiunge Mariastella Gelmini - e aumentando di ottomila posti i docenti del tempo pieno, si aumenterà sensibilmente il numero di famiglie che usufruiranno del tempo pieno». «Addirittura - sottolinea - come risulta da una simulazione fatta da Tuttoscuola il tempo pieno sarà incrementato del 50%. È il mio obiettivo».