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4 mar 2010

Perchè No al nucleare e Si alle energie rinnovabili



Il mondo che conosciamo sta cambiando in fretta.Il petrolio sta finendo.

L'energia avrà due caratteristiche: sarà rinnovabile,come il sole e il

vento e l'energia distribuita.




"Ora, al tramonto (della seconda rivoluzione industriale)

ci sono situazioni davvero molto critiche.


il prezzo dell'energia sta salendo e ovviamente il mercato mondiale

del petrolio si è appena avviato al suo picco di produzione.

I prezzi del cibo sono raddoppiati negli ultimi anni poiché la produzione

di cibo è prevalentemente basata sui combustibili fossili.


Appena raggiungeremo il picco della produzione di petrolio, i prezzi

saliranno, l'economia globale ristagnerà, avremo recessione e ci saranno

persone che non riusciranno a mettere in tavola qualcosa da mangiare. Il

"picco del petrolio" avviene si è usato metà del petrolio disponibile.

Quando questo avverrà, quando saremo all'apice di questa curva, saremo alla

fine dell'era del petrolio perché il costo di estrazione non sarà più

sostenibile. Quando arriveremo al picco? L'ottimista agenzia internazionale

per l'energia dice che ci arriveremo probabilmente attorno al 2025-2035.

D'altra parte negli ultimi anni alcuni dei più grandi geologi del mondo,

utilizzando dei modelli matematici molto avanzati, rilevano che arriveremo

al picco tra il 2010 e il 2020.


Uno dei maggiori esperti sostiene che il picco è già stato raggiunto nel

2005. Ora, il giacimento del Mare del Nord ha raggiunto il picco 3 anni fa.

Il Messico, il quarto produttore mondiale, raggiungerà il picco nel 2010,

come probabilmente la Russia. . La seconda crisi legata al tramonto di questo regime

energetico è l'aumento di instabilità politica nei Paesi produttori di

petrolio.


Dobbiamo capire che oggi un terzo delle guerre civili nel mondo è nei Paesi

produttori di petrolio. Immaginate cosa accadrà nel 2009, 2010, 2011, 2012

e così via. Tutti vogliono il petrolio, il petrolio sta diventando sempre

più costoso. Ci saranno più conflitti politici e militari nei Paesi

produttori. Infine, c'è la questione dei cambiamenti climatici. Se

prendiamo gli obiettivi dell'Unione Europea sulla riduzione della Co2, e la

UE è la più aggressiva del mondo in questo senso, anche se riuscissimo a

raggiungere quegli obiettivi ma non facessero lo stesso India, Cina e altri

Paesi, la temperatura aumenterà di 6°C in questo secolo e sarà la finedella civilizzazione come la conosciamo.


Le grandi rivoluzioni economiche accadono quando l'umanità cambia

il modo di produrre l'energia, primo, e quando cambia il modo di

comunicare, per organizzare questa rivoluzione energetica. All'inizio del

XX secolo la rivoluzione del telegrafo e del telefono convergeva con quella

del petrolio e della combustione interna, dando vita alla seconda

rivoluzione industriale. Ora siamo al tramonto di quella rivoluzione

industriale.


La domanda è: come aprire la porta alla terza rivoluzione industriale?. Oggi

siamo in grado di comunicare peer to peer, uno a uno, uno a molti, molti a

molti. Questa rivoluzione

"distribuita" della comunicazione, questa è la parola chiave:

"distribuita", questa rivoluzione "piatta", "equa" della comunicazione

proprio ora sta cominciando a convergere con la rivoluzione della nuova

energia distribuita

.

La convergenza di queste due tecnologie può aprire la strada alla terza

rivoluzione industriale. L'energia distribuita la troviamo dietro l'angolo.

Ce n'è ovunque in Italia, ovunque nel mondo. Il Sole sorge ovunque sul

pianeta. Il vento soffia su tutta la Terra, se viviamo sulla costa abbiamo

la forza delle onde. Sotto il terreno tutti abbiamo calore. C'è il mini

idroelettrico. Queste sono energie distribuite che si trovano ovunque.

L'Unione Europea ha posto il primo pilastro della terza rivoluzione

industriale, che sono le energie rinnovabili e distribuite.

Primo, dobbiamo passare alle energie rinnovabili e distribuite. La UE ha

fissato l'obiettivo al 20%.


Secondo, dobbiamo rendere tutti gli edifici impianti di generazione di

energia. Milioni di edifici che producono e raccolgono energia in un grande

impianto di generazione. Questo già esiste.


Terzo pilastro: come accumuliamo questa energia? Perché il Sole non splende

sempre, nemmeno nella bellissima Italia. Il vento non soffia sempre e le

centrali idroelettriche possono non funzionare nei periodi di siccità. Il

terzo pilastro riguarda come raccogliamo questa energia e la principale

forma di accumulo sarà l'idrogeno. L'idrogeno può accumulare l'energia così

come i supporti digitali contengono le informazioni multimediali. Infine,

il quarto pilastro, quando la comunicazione distribuita converge verso la

rivoluzione energetica generando la terza rivoluzione industriale.

Prendiamo la stessa tecnologia che usiamo per Internet, la stessa, e

prendiamo la rete energetica italiana, europea e la rendiamo una grande

rete mondiale, come Internet. Quando ognuno produrrà la sua

propria energia come produciamo informazione grazie ai computer, la

accumuliamo grazie all'idrogeno come i media con i supporti digitali,

potremo condividere il surplus di produzione nella rete italiana, europea e

globale nella "InterGrid", come condividiamo le informazioni in Internet

.

Ci sono 439 impianti nucleari al mondo, oggi, che producono solo il 5%

dell'energia che consumiamo. Questi impianti sono molto vecchi. C'è

qualcuno in Italia o nel mondo che davvero crede che si possano rimpiazzare

i 439 impianti che abbiamo oggi nei prossimi vent'anni. Anche se lo

facessimo continueremmo a produrre solo il 5% dell'energia consumata, senza

alcun beneficio per i cambiamenti climatici. E' chiaro che perché ne

avesse, dovrebbero coprire almeno il 20% della produzione.

Ma perché la produzione di energia sia per il 20% nucleare, dovremmo

costruire 3 centrali atomiche ogni 30 giorni per i prossimi 60 anni.

Non sappiamo ancora cosa fare con le scorie. Siamo

nell'energia atomica da 60 anni e l'industria ci aveva detto: "Costruite

gli impianti e dateci tempo sufficiente per capire come trasportare e

stoccare le scorie". Sessant'anni dopo questa industria ci dice "Fidatevi

ancora di noi, possiamo farcela", ma ancora non sanno come fare.


L'agenzia internazionale

per l'energia atomica dice che potremmo avere carenza di

uranio tra il 2025 e il 2035, facendo cosi' morire i 439 impianti nucleare

che producono il 5% dell'energia del mondo. Potremmo prendere l'uranio che

abbiamo e convertirlo in plutonio. Ma avremmo il pericolo del terrorismo

nucleare.



Vogliamo davvero avere plutonio in tutto il mondo in un'epoca di potenziali

attacchi terroristici? Credo sia folle.



E infine, una cosa che tutti dovrebbero discutere col vicino di casa: non

abbiamo acqua! Questo le aziende energetiche lo sanno ma la gente no.

Prendete la Francia, la quintessenza dell'energia atomica, prodotta per il

70%. Questo e' quello che la gente non sa: il 40% di tutta l'acqua

consumata in Francia lo scorso anno, e' servita a raffreddare i reattori

nucleari.



Dove pensano di trovare, l'Italia e gli altri Paesi, l'acqua per

raffreddare gli impianti se non l'ha trovata la Francia?

Quello che dobbiamo fare è democratizzare l'energia. La terza rivoluzione

industriale significa dare potere alle persone e per la generazione

cresciuta con la Rete questo è la conclusione e il completamento di questa

rivoluzione, proprio come ora parliamo in Internet, centinaia di persone

sono in Internet, ed è tutto gratuito, e questi possono creare il più

grande, decentralizzato, network televisivo, open source, condiviso perché

non possiamo farlo con l'energia? L'Italia è l'Arabia Saudita delle energie

rinnovabili!

Ci sono così tante e distribuite energie rinnovabili nel

nostro Paese! Ci dovremmo nella direzione in cui si muove la Spagna,


aggressivamente

verso le energie rinnovabili. Per esempio, c'e'il Sole! abbiamo così

tanto sole da Roma a Bari.


Abbiamo il Sole! Siamo una penisola, Abbiamo il vento tutto il tempo, il

mare che vi circonda, ricche zone geotermiche in Toscana, biomasse da

Bolzano in su nel nord Italia, la neve, per l'idroelettrico, dalle

Alpi,molta più energia di quella che vi serve, in energie

rinnovabili! Non la stiamo usando e non capisco il perche’.


Umilmente, quel che posso dire al governo italiano è: a che gioco

volete giocare? Se il vostro piano è restare nelle vecchie energie,

l'Italia non sarà competitiva e non potrà godere dell'effetto

moltiplicatore sull'economia della terza rivoluzione industriale per

muoversi nella nuova rivoluzione economica e si troverà a correre dietro a

molti altri Paesi col passare del XXI secolo. Se invece l'Italia deciderà

che è il momento di iniziare a muoversi verso la terza rivoluzione

industriale, le opportunità per l'Italia e i suoi abitanti saranno enormi.

3 commenti:

mattia ha detto...

davvero ottimo lavoro....degno sicuramente di nota!
grazie anche a te andrew per il supporto in questa campagna di informazione

MELAVERDE 2007 ha detto...

Grazie a te Mattia per essere sempre presente con sensibile attenzione a tematiche di interesse comune e di grande importanza.

cittadino maglianese ha detto...

sono ormai diversi anni che in Italia si parla di energie rinnovabili e pulite.Mentre qui se ne parla va in altri paesi si e' cominciato il processo di investimento in tali energie gia' da molto tempo e tali nazioni glia' ne godono i benefici conseguenti.
E noi? che facciamo? torniamo indietro?
Il nuclearein Italia ora e' una vera e propria assurdita'.